Scegliere un nome è un momento importante, perché la parola scelta sarà per sempre lì, a ricordarti chi sei e da dove vieni. Abbiamo pensato che i nostri vini avessero qualcosa da dire e che potessero farlo anche per altri, attraverso il loro nome.
I nomi dei nostri vini nascono da incontri ed esperienze condivise. C’è un percorso che lega tra loro i nostri vini. I nomi nascono a Lecco, I Tre Inferni nel 2014 e IN_RI_GA nel 2018. Prendono vita grazie alla collaborazione tra il gruppo di giovani creativi di Art Station#1 e alcuni ospiti dell’Associazione Il Gabbiano. Un laboratorio di narrazione di storie che diventa luogo di incontro tra creativi, artisti e vite preziose.
Rosso di Valtellina, Valtellina Superiore Docg e Sforzato Docg hanno ricevuto nomi che raccontano storie di vita. Tre momenti della vita di chi sceglie di allontanarsi dall’Abbaglio delle sostanze, di chi vuole abbandonare la Sentenza instillata dalle dipendenze e di chi vive nello Stigma delle scelte passate.
Attraverso il vino vogliamo dar voce a tutti coloro che affrontano percorsi di vita simili.
Abbaglio, quella luce artificiale che acceca e fa sbandare. Che si arrivi per le tante sofferenze o per la ricerca di esperienze al limite, la strada è confusa e i “paradisi chimici e artificiali” prendono il sopravvento. Sentenza è il passo successivo. Le dipendenze privano della libertà, della dignità e dell’autodeterminazione. Legami e relazioni vengono bruscamente interrotti e l’isolamento sembra l’unica punizione possibile. Stigma è “il segno che segna”. Il giudizio sociale in tutta la sua potenza si scatena. Il passato riemerge sulla bocca degli altri. E questa volta ci si ritrova a al margine, non per il proprio volere.
Volevamo che i nostri vini potessero raccontare storie e andare in giro a diffondere un messaggio. Quello affidato ai tre vini IN_RI_GA è un grido di speranza.
Insieme, l’Inferno, il Sassella e il Grumello, narrano i momenti principali che caratterizzano un percorso di giustizia riparativa: è una strada in salita, che vede la riconciliazione tra carnefice e vittima. Un modo alternativo ed efficace per rendere efficiente la giustizia e, in qualche modo, ripartire, insieme.
Tramite L’Incontro si stabilisce un primo contatto, doloroso e faticoso. Incontrarsi richiede apertura, accoglienza ed è necessario essere pronti a mettersi a nudo, ad esporsi. Solo condividendo le fatiche del cammino e mettendosi in marcia insieme si superano, un passo alla volta, la rabbia, il dolore e l’odio. Riparo è simbolo di ripartenza e rinascita. C’è un passato e un futuro. Accettare quello che è stato per aprirsi a quello che sarà. Infine, si creano Legami e si intravede la possibilità di continuare a intessere delle relazioni sociali che non portino il segno della colpa. Legami con persone e luoghi, che rendono forti e fanno sentire al sicuro.